Tre specchi d’acqua tra i più iconici d’Italia: luoghi da vivere all’alba, lontano dalla folla, tra boschi, cigni e riflessi perfetti
Tra i pendii silenziosi delle Dolomiti, l’Alta Pusteria custodisce tre laghi iconici che hanno conquistato i social e il cuore di chi cerca paesaggi autentici e momenti di pace. Ma chi si limita a visitarli nei fine settimana d’agosto rischia di trovarsi immerso in una processione lenta, tra file di fotografi, parcheggi pieni e riflessi disturbati dal vento e dal rumore. Il lago di Braies, il più fotografato, Dobbiaco, il più accessibile, e Anterselva, il più selvaggio, offrono il meglio all’alba e al tramonto, quando il sole colora l’acqua e il silenzio avvolge il bosco. Il segreto è semplice: scegliere di dormire in valle, muoversi a piedi o con i mezzi pubblici gratuiti e partire prima che si svegli il turismo di massa.
Braies, riflessi perfetti all’alba e folla nelle ore centrali
Il lago di Braies, incastonato tra le pareti della Croda del Becco, è la cartolina più nota delle Dolomiti. Le barche di legno allineate sul pontile, l’acqua verde smeraldo e il profilo perfetto delle montagne riflesse hanno reso questo luogo una meta immancabile. Ma proprio la sua popolarità è il motivo per cui la bellezza di Braies si svela solo nelle primissime ore del giorno. Quando il sole inizia a salire oltre le cime e l’acqua è ancora immobile, si ha la sensazione di guardare dentro uno specchio che respira.

Braies, riflessi perfetti all’alba e folla nelle ore centrali – allhotel.it
Raggiungerlo non è difficile, ma l’accesso in auto nella stagione estiva è spesso regolamentato, con parcheggi su prenotazione e navette che partono da Monguelfo o Villabassa. Dormire in valle consente di arrivare prima, senza stress. Chi soggiorna in un hotel della zona può sfruttare le guest card, che includono l’uso gratuito dei mezzi pubblici: un vantaggio concreto nei mesi in cui i parcheggi sono saturi già all’alba.
Nel giro lago, un sentiero semplice e molto battuto, l’atmosfera cambia radicalmente tra le 6 e le 9 del mattino: prima si cammina tra giochi di luce e silenzi rotti solo da qualche passo sul legno, poi arrivano frotte di turisti, smartphone alla mano. E Braies perde la sua magia. Pianificare bene significa evitare delusioni e portare a casa immagini che hanno ancora il sapore dell’autenticità.
Dobbiaco e Anterselva: animali, silenzi e boschi profondi
A due passi dal centro di Dobbiaco, quasi all’imbocco della strada per Cortina, si apre un altro specchio d’acqua meno appariscente ma straordinariamente fotogenico. Il lago di Dobbiaco è un luogo fatto di dettagli: cigni che scivolano sul pelo dell’acqua, canne illuminate dal sole basso, passerelle in legno che attraversano torbiere. Qui non serve salire in quota o spingersi lontano: basta camminare lungo il sentiero pianeggiante che circonda il lago, fermarsi a osservare i riflessi, aspettare la luce giusta.
Dal punto di vista pratico, Dobbiaco è il più accessibile dei tre: ci si arriva a piedi, in bici o con gli autobus locali. Il pass dell’hotel copre anche questi spostamenti, e la possibilità di muoversi senza auto aumenta il tempo da dedicare all’ascolto e alla fotografia. Chi arriva la mattina presto o resta fino al tramonto trova uno spazio intimo, dove il rumore sparisce e le immagini si imprimono nella memoria come fotografie a lunga esposizione.
Per chi cerca una dimensione più selvaggia, il consiglio è salire fino al lago di Anterselva, lungo la strada che porta al Passo Stalle e al confine con l’Austria. Anterselva è diverso: il bosco lo abbraccia stretto, l’acqua è più scura, i suoni più profondi. Non ci sono barche né pontili fotografati milioni di volte, ma radici affioranti, tronchi caduti, vento tra gli abeti. Il giro del lago è un’esperienza immersiva, perfetta per chi vuole ascoltare i propri passi e lasciarsi sorprendere da un raggio di sole che filtra tra i rami.
Anche qui è consigliabile partire presto. I bus di linea – spesso inclusi nella Mobilcard offerta dagli hotel dell’Alta Pusteria – sono frequenti e permettono di evitare il traffico. La strada, pur ben asfaltata, si riempie velocemente nei weekend di alta stagione. Ma chi arriva in orari marginali trova un equilibrio raro tra natura, silenzio e luce.
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