In provincia di Viterbo, tra campi assolati e strade poco battute, si nasconde un luogo che sembra uscito da un sogno illustrato. Si chiama Sant’Angelo di Roccalvecce, ma per chi ci arriva, da qualche anno, è semplicemente il paese delle fiabe. Qui, le facciate delle case raccontano storie senza bisogno di parole: ogni muro ospita un murales ispirato a racconti celebri, realizzato da un gruppo di street artist che ha ridato vita e dignità a un borgo destinato all’abbandono. Chi passeggia tra i vicoli stretti si ritrova faccia a faccia con il Bianconiglio, osserva Hansel e Gretel, incrocia lo sguardo di Don Chisciotte e segue il volo di Peter Pan. Questo angolo nascosto della Tuscia laziale è oggi una delle tappe più sorprendenti del turismo locale.
Un progetto artistico che ha salvato un borgo dal silenzio
Fino al 2016 Sant’Angelo di Roccalvecce era uno dei tanti paesi italiani in fase di spopolamento. Nessuna attrattiva, nessun motivo per fermarsi. Poi, l’idea che ha cambiato tutto: trasformarlo in una galleria d’arte urbana diffusa. Nasce così il progetto “Borgo delle fiabe”, grazie alla collaborazione tra Comune, Pro Loco e un gruppo di artiste italiane specializzate in murales.
Il primo a comparire è stato quello di Alice nel paese delle meraviglie, opera della romana Tina Loiodice, inaugurato il 27 novembre 2017. Una data non a caso: è nascosta all’interno dell’orologio dipinto, dove le lancette segnano le 11:27. Oggi sono più di 21 le fiabe raffigurate tra le case, tra cui La bella addormentata nel bosco, Willy Wonka, Il Piccolo Principe, Hansel e Gretel, La piccola fiammiferaia, La spada nella roccia, Don Chisciotte, Peter Pan, Ali Babà e i 40 ladroni, Gli gnomi dei Grimm, Il giro del mondo in 80 giorni, La strega di Biancaneve e Il brutto anatroccolo.

Un progetto artistico che ha salvato un borgo dal silenzio (Fonte FB@S. Angelo “Il Paese delle Fiabe”) – allhotel.it
Il progetto ha coinvolto nomi importanti della street art femminile: Stefania Marchetto (SteReal), Ginevra Giovannoni (Rame), Lidia Scalzo, Alessandra Carloni, Cecilia Tacconi e altre. L’ultima arrivata è proprio Tacconi, con il primo murales 3D, sviluppato su tre pareti.
Ogni opera è accompagnata da dettagli simbolici, frasi evocative, citazioni e giochi visivi. Il murales di Alice è forse il più iconico: rappresenta non solo la fiaba, ma l’inizio della rinascita del borgo. I due bambini disegnati accanto aprono idealmente un sipario su una nuova scena, su un paese che torna a raccontare.
Non esiste un percorso obbligato: ci si muove liberamente, seguendo i colori e lasciandosi guidare dalla fantasia. I cartelli indicano che “le fiabe continuano”, spingendo il visitatore a cercare la prossima storia dietro l’angolo. Alcuni murales sono nascosti tra le curve dei vicoli, altri si rivelano all’improvviso, sorprendendo chi guarda. Ogni angolo del borgo sembra dire: “Benvenuti nel nostro mondo immaginario”.
Dove si trova Sant’Angelo e perché vale il viaggio (soprattutto con i bambini)
Sant’Angelo di Roccalvecce si trova a circa un’ora e mezza da Roma, uscendo dalla E45 all’altezza di Attigliano. All’ingresso del paese si trova un parcheggio gratuito: da lì inizia la visita. Il borgo è piccolo, ma bastano due ore per scoprirlo tutto, anche se in estate il caldo può essere torrido.
La mancanza di un percorso fisso è parte del suo fascino: non si segue una mappa, ma l’istinto. Per i bambini, è come una caccia al tesoro. Per gli adulti, è un viaggio nella memoria.
Non ci sono ristoranti, ma alcuni bar offrono taglieri, panini e bevande fresche. Da non perdere il Panificio F.lli Oddo, aperto dal 1956, dove si trovano pane, pizza, dolci e piatti pronti da gustare seduti ai tavolini esterni. Poco più avanti, un negozio di souvenir con oggetti ispirati alle fiabe accoglie chi cerca un ricordo del viaggio.
Il contesto naturalistico della Tuscia rende il tutto ancora più suggestivo. Da Sant’Angelo si possono imboccare sentieri panoramici come il “Sentiero dei castelli e del borgo fantasma”, che collega il paese a Celleno e Roccalvecce. Oppure si può allungare la visita a Civita di Bagnoregio, distante appena 30 minuti, o al Parco dei Mostri di Bomarzo, altro luogo sospeso tra realtà e immaginazione.
Non serve un biglietto d’ingresso, né prenotazioni: il paese è aperto a tutti, e l’arte abita all’aperto, tra la pietra delle case e il cielo azzurro. Sant’Angelo di Roccalvecce è oggi uno dei borghi dipinti più sorprendenti d’Italia, un modello di rigenerazione creativa che ha saputo coniugare memoria, arte e comunità.
Perché andare a Disneyland, il vero paese delle fiabe è in Italia ed è vicinissimo a casa tua: scoprilo subito (Fonte FB@S. Angelo "Il Paese delle Fiabe") - allhotel.it






