Nel cuore della Siberia, dove le giornate d’inverno sembrano non finire mai e l’alba dura pochi minuti, si trova Yakutsk, la città abitata più fredda del mondo. Qui, in alcune giornate, il termometro può scendere ben oltre i -60 gradi. Le strade si ghiacciano in modo permanente, le auto restano accese ore per non spegnersi del tutto, e la vita quotidiana richiede un adattamento estremo a condizioni che sfidano ogni logica occidentale. Nonostante tutto, oltre 350.000 persone continuano a viverci, affrontando il gelo con abitudini precise e una resistenza fuori dal comune.
A Yakutsk il sole scompare, le scuole si fermano e il ghiaccio è ovunque
L’inverno a Yakutsk, capoluogo della Repubblica di Sacha (Jacuzia) nella Siberia orientale, non è una stagione come le altre. Inizia a ottobre e termina a maggio, con punte estreme nei mesi di gennaio e febbraio, quando il giorno dura in media quattro ore e l’aria può ghiacciarti le ciglia in pochi secondi. La temperatura media di gennaio è attorno ai -45°C, ma nel 1891 fu registrato un record di -71°C che ancora oggi resiste come uno dei più bassi mai misurati in un centro urbano abitato. Nonostante questo, la città non si svuota mai. Il lavoro non si ferma: molti residenti sono impiegati nelle miniere di diamanti, il vero motore economico della regione, e trascorrono gran parte della giornata in ambienti riscaldati.

A Yakutsk il sole scompare, le scuole si fermano e il ghiaccio è ovunque – allhotel.it
Nelle scuole locali le lezioni si sospendono solo quando le condizioni diventano davvero insostenibili. Le strade restano praticabili grazie a mezzi attrezzati per resistere al gelo costante, mentre le abitazioni, le strutture pubbliche e persino i negozi hanno impianti termici costruiti su misura per reggere il peso di un freddo così estremo. Ma vivere a Yakutsk non significa solo sopravvivere: per i suoi abitanti, il gelo è semplicemente parte del quotidiano. La cultura, la lingua, le relazioni si sono sviluppate adattandosi al contesto, tanto che molti bambini crescono giocando tra cumuli di neve senza percepire davvero la stranezza di quella condizione.
Dieci strati per uscire, motori sempre accesi e una dieta a base di carne congelata
Chi abita a Yakutsk ha imparato a proteggersi in modo rigoroso. Non si esce mai scoperti, anche solo per pochi metri. Bastano dieci minuti all’aperto con la pelle esposta per subire congelamenti gravi, soprattutto alle ginocchia e al viso. I vestiti sono stratificati in modo maniacale: fino a 10 strati, dai collant termici alle tute imbottite, passando per cappucci foderati, guanti doppi e scarponi con rivestimenti animali. Camminare, guidare, persino piegarsi diventa un’impresa, ma è l’unico modo per sopravvivere. I motori delle auto spesso restano accesi per ore, anche tutta la notte, o vengono coperti con materiali isolanti per evitare che il carburante si congeli.
Anche l’alimentazione si adatta: verdure fresche quasi assenti, carne e pesce dominano la dieta quotidiana. Molti cibi vengono mangiati congelati, appena tagliati e serviti senza cottura. È uno stile di vita essenziale, legato alla tradizione indigena yakuta, ma anche alle necessità imposte dal clima. La YouTuber Kiun B., nata e cresciuta nella regione, racconta spesso le sue giornate sui social, spiegando come ogni gesto richieda tempo, attenzione e una certa forza mentale. “Le ginocchia sono il punto più a rischio, e se dimentichi di coprirle, anche per poco, ti congelano,” spiega in un video. I commenti che riceve sono spesso di stupore: in quanti, davvero, riuscirebbero a vivere così?
Nonostante le condizioni proibitive, Yakutsk continua a esistere, crescere, e persino attrarre turisti curiosi di vedere con i propri occhi il luogo dove la temperatura è più bassa che altrove ma dove la vita non si ferma mai.
Sai qual è la città più fredda del mondo? Qui le temperature arrivano a - 71° e bisogna usare 10 strati di vestiti - allhotel.it






