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Turismo gastronomico, se vuoi mangiare divinamente devi andare qui: nel cuore dell’Italia la città top per il buon cibo

Turismo gastronomicoTurismo gastronomico, se vuoi mangiare divinamente devi andare qui: nel cuore dell'Italia la città top per il buon cibo - allhotel.it

TasteAtlas 2025 premia queste città come luogo dove si mangia meglio al mondo. Diverse destinazioni su un podio tutto italiano.

C’è un motivo se milioni di turisti scelgono l’Italia non solo per arte e cultura, ma per saziarsi di sapori autentici. E ora arriva anche la conferma ufficiale: TasteAtlas, l’enciclopedia globale della gastronomia, ha pubblicato la classifica 2025-26 delle 100 migliori città del cibo nel mondo, e il podio è interamente italiano. Napoli, Milano e Bologna si posizionano rispettivamente prima, seconda e terza, superando tutte le capitali del gusto globali, da Parigi a Tokyo. Un risultato che non solo rafforza la reputazione culinaria dell’Italia, ma ribadisce quanto il cibo sia parte integrante della sua identità nazionale.

Napoli domina il mondo con pizza, sfogliatelle e spaghetti alle vongole

Napoli si conferma regina assoluta della cucina mondiale, prima su oltre 18.900 città analizzate da TasteAtlas attraverso più di 590.000 recensioni verificate. Non è solo la pizza margherita a farle guadagnare il trono. A convincere utenti e critici sono anche gli gnocchi alla sorrentina, le zeppole di San Giuseppe, la sfogliatella riccia e frolla e i classici spaghetti alle vongole. Tutti piatti fortemente legati alla tradizione, serviti in ristoranti che ormai sono punti di riferimento internazionali.

Tra gli indirizzi citati da TasteAtlas ci sono nomi noti come Pizzeria Starita a Materdei, 50 Kalò, Gino e Toto Sorbillo, l’Antica Trattoria e Pizzeria da Donato e l’Antico Forno dei Fratelli Attanasio. Luoghi dove la cucina non è solo servizio, ma esperienza culturale. Il riconoscimento a Napoli non sorprende chi conosce la storicità dei sapori partenopei, ma oggi diventa anche un dato ufficiale, che la colloca davanti a tutte le capitali europee e americane.

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Napoli domina il mondo con pizza, sfogliatelle e spaghetti alle vongole – allhotel.it

Secondo TasteAtlas, il merito va anche alla coerenza con cui Napoli continua a servire i suoi piatti iconici, mantenendo un livello medio molto alto, e alla capacità di farli apprezzare anche ai visitatori internazionali. La semplicità della cucina locale, unita a ingredienti freschi e preparazioni artigianali, fa la differenza in una classifica che considera solo valutazioni verificate e piatti realmente consumati.

Milano e Bologna completano il trionfo gastronomico italiano

A completare il trionfo, Milano in seconda posizione. Non solo città della moda, ma anche capitale del risotto alla milanese, che ha ottenuto il punteggio più alto tra i piatti meneghini. Seguono la cotoletta, l’ossobuco, la cassoeula e naturalmente il panettone, che in questo periodo dell’anno conquista le tavole di tutto il mondo.

Il terzo posto va a Bologna, storicamente simbolo della cucina emiliana. I tortellini in brodo, le tagliatelle al ragù e le lasagne restano imbattibili per profondità di sapore e tradizione. La città mantiene la medaglia di bronzo, confermando la sua posizione rispetto alla scorsa edizione della classifica.

Il resto della Top 10 vede ancora protagoniste altre città italiane, a partire da Firenze e Genova, che entrano nella lista dei migliori centri gastronomici del mondo con piatti come la bistecca alla fiorentina, la ribollita, la focaccia genovese e il pesto. Roma, pur scesa dal sesto al nono posto, continua a distinguersi con piatti iconici come la carbonara, l’amatriciana, i carciofi alla giudia e la coda alla vaccinara.

In classifica compaiono anche Mumbai, Parigi, Vienna e Lima, a dimostrazione della varietà culturale del panorama culinario mondiale. Ma il dominio italiano resta schiacciante, con ben sei città nella Top 10.

Un successo che non arriva per caso, ma è frutto di una cultura gastronomica profondamente radicata, trasversale, e ancora viva nelle cucine delle famiglie, nelle trattorie, nei mercati e nei piccoli produttori. Per l’Italia, questo riconoscimento diventa una conferma internazionale: il cibo non è solo turismo, ma patrimonio culturale da tutelare.

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