Dal 2026 le bottiglie in PET dovranno avere caratteristiche precise. La misura UE punta a ridurre emissioni, rifiuti e impatto ambientale
Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore nuove regole europee riguardanti le bottiglie di plastica in PET, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere un modello di economia circolare più sostenibile.
Dopo l’introduzione del tappo irremovibile, ora l’Unione Europea impone una quota minima di plastica riciclata nella produzione di bottiglie usa e getta, una misura che coinvolgerà tutti i Paesi membri, Italia inclusa.
Nuovi standard europei per le bottiglie in plastica PET
L’Unione Europea ha stabilito che, a partire dal 2026, ogni bottiglia di plastica prodotta in PET dovrà contenere almeno il 25% di plastica riciclata. Questa nuova direttiva segue la strada tracciata dalla normativa che dal luglio 2024 impone il tappo agganciato ai contenitori, una misura già applicata in Italia dal 2022 per contrastare la dispersione di piccoli rifiuti plastici nell’ambiente.

La nuova normativa europea – (allhotel.it)
L’obbligo di inserire materiale riciclato nelle bottiglie rappresenta un passo fondamentale verso la riduzione dell’uso di plastica vergine, con un successivo aumento della soglia al 30% fissato entro il 2030. Questo richiederà un adeguamento significativo dei processi produttivi delle aziende coinvolte, che dovranno integrare tecnologie avanzate per garantire la qualità e la sicurezza del prodotto finale.
Dal punto di vista dell’utente finale, le differenze saranno principalmente estetiche: molte bottiglie potrebbero presentare tonalità più scure o sfumature tendenti al giallo, dovute al materiale riciclato. Tuttavia, l’Unione Europea rassicura che non saranno compromesse le proprietà essenziali delle bottiglie, quali igiene, resistenza e funzionalità, assicurando la sicurezza alimentare e la durabilità.
L’incremento della percentuale di plastica riciclata avrà effetti positivi sul piano ambientale, contribuendo a una significativa riduzione della domanda di risorse fossili e quindi delle emissioni di gas serra nell’industria della plastica. Inoltre, questa misura aiuterà a limitare la dispersione di microplastiche, una delle principali minacce per gli ecosistemi marini e terrestri a livello globale.
Il nuovo regolamento si inserisce in un quadro più ampio di iniziative europee per la tutela ambientale, tra cui la Direttiva 2019/904 sulle plastiche monouso, che ha già introdotto misure come il divieto di produzione di alcuni articoli in plastica e la raccolta differenziata obbligatoria con target vincolanti (77% entro il 2025 e 90% entro il 2029 per le bottiglie di plastica).
L’Unione Europea, composta da 27 Stati membri, si conferma all’avanguardia nella regolamentazione ambientale, con politiche volte a favorire la transizione verso un’economia circolare e a contrastare l’inquinamento da plastica. Il settore degli imballaggi è uno dei principali target di queste iniziative, considerato che la plastica rappresenta oltre l’80% dei rifiuti marini a livello europeo.
L’introduzione del tappo agganciato alle bottiglie, obbligatorio dal 2024, ha già dimostrato come norme attente possano migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre la dispersione di piccoli oggetti plastici, spesso ingeriti da fauna marina e responsabili di gravi danni ambientali. L’Italia, uno dei maggiori consumatori di bottiglie di plastica in Europa con circa 14 miliardi di unità all’anno, si è adattata rapidamente a queste disposizioni, contribuendo all’aumento del riciclo e alla riduzione degli sprechi.
Le nuove regole sulle bottiglie di plastica - (allhotel.it)






